Cronologia

Il sovrainnesto a gemma chip-bud e T-bud, viene normalmente eseguito tra le fasi di immediata pre-fioritura e allegagione, con alcune differenze in funzione delle zone geografiche di intervento.

Pre-innesto

Potatura;
il vigneto da innestare viene solo prepotato durante l’inverno precedente l’intervento.

Spazzolatura dei ceppi da innestare;
Le viti da innestare vengono spazzolate (manualmente oppure meccanicamente) in modo da asportare il ritidoma e rendere più facile l’individuazione del punto migliore in cui innestare. Questa operazione può essere fatta anche diverso tempo prima dell’innesto.

Rimozione o spostamento dei tutori;
durante la fase di innesto, la gemma dovrà essere fasciata con opportuno nastro teflonato o gommato, pertanto le piante dovranno essere precedentemente private del tutore (dove presente), in modo da non ostacolare le operazioni manuali.

Innesto

E’ la fase di innesto vero e proprio; contemporaneamente a questa fase, le viti vengono “preparate” lasciando un solo tralcio che dovrà fungere da tira-linfa e regolare il flusso linfatico in maniera ottimale per la marza innestata. Lunghezza e vigoria del tralcio vengono decise in funzione delle caratteristiche vegetative del vigneto e delle condizioni idriche in cui si trova.


Post-innesto

Gestione del tralcio tira-linfa;
dopo l’innesto il tralcio tira-linfa assume un ruolo fondamentale poiché permette di gestire il possibile eccesso di vigoria della pianta. L’epoca del suo raccorciamento ad una o poche foglie viene decisa in funzione del decorso post-innesto e delle condizioni agro-meteorologiche.

Spollonatura;
le prime settimane post-innesto sono generalmente caratterizzate da una forte attività pollonifera della pianta (più o meno marcata in funzione delle varietà e del terreno), pertanto si dovranno eseguire alcuni passaggi di spollonatura in modo da contenere la competizione tra la gemma innestata ed i polloni stessi.

Legatura del tralcio;
quando la gemma si schiude, il germoglio che ne scaturisce è a sua volta molto vigoroso ed entro pochi giorni deve essere legato in modo da evitare dannosi allettamenti o rotture.

Difesa fitosanitaria;
una volta sviluppatosi, il tralcio deve essere difeso dalle principali avversità della vite. I principi attivi verranno consigliati in funzione della fase fenologica e della effettiva pressione epidemica.

Fasi successive.
Al termine della stagione vegetativa, preferibilmente alla fine dell’inverno, è possibile posizionare il tralcio secondo il sistema di allevamento che si intende adottare e capitozzare il ceppo, circa 10-15 cm sopra il punto di innesto, in modo da lasciare una parte di legno con la funzione di evitare possibili infezioni fungine. La lunghezza del tralcio viene decisa in funzione della vigoria dello stesso.