Perchè Innestare?

I motivi che portano alla decisione di sovrainnestare un vigneto, facendo preferire tale pratica all’estirpo, possono essere molteplici;

Motivi tecnici.

Ricambio varietale.
Il ricambio varietale (e clonale), ma soprattutto le esigenze di un mercato sempre più in rapida evoluzione richiedono sempre più spesso adattamenti varietali in tempi molto più brevi della durata di un vigneto. Il sovrainnesto permette con una sola stagione improduttiva (quella dell’anno di innesto) di convertire il vigneto verso la nuova varietà desiderata. E’ questo il motivo che più frequentemente porta il viticoltore a sovrainnestare; grazie al sovrainnesto, è quindi possibile adattarsi in tempi rapidi alle nuove tendenze varietali che il mercato vi richiede.

Ringiovanimento del vigneto.
Come lascia intendere il termine, si tratta di un innesto fatto con lo scopo di sostituire tralci vecchi con altri più giovani, preservando però l’apparato radicale esistente, traendo quindi tutti i vantaggi qualitativi espressi dall’anzianità del piede e dal ringiovanimento della chioma del vigneto. Si applica soprattutto per ripristinare/cambiare la forma di allevamento presente.

Risanamento del vigneto.
Diversi studi indicano il sovrainnesto come possibile mezzo per risanare le viti da virosi o altre malattie del legno. In questo caso si procederà in maniera specifica, previa attenta valutazione delle condizioni fitosanitarie complessive del vigneto.

 

Motivi economici.

In un contesto mutevole come quello attuale, ci si può trovare di fronte alla scelta tra la realizzazione del reimpianto o il sovrainnesto del vigneto esistente. Anche dal punto di vista economico il sovrainnesto offre notevoli vantaggi; la rapida entrata in produzione della vigna già nell’anno successivo al sovrainnesto, permette infatti di ammortizzare facilmente la spesa d’intervento permettendo, inoltre, di ridurre drasticamente gli investimenti iniziali, altrimenti da sostenere per il nuovo impianto vitato, soprattutto nel caso di vigne con meno di 15 anni. Il reinnesto permette, ovviamente, il mantenimento delle strutture del vigneto presenti (pali, fili, sostegni, ecc.)

La pratica del sovrainnesto è peraltro sovvenzionata in parecchie Regioni attraverso il Piano Regionale di Ristrutturazione e di Riconversione Vigneti (PRRV) che disciplina le modalità applicative delle disposizioni comunitarie in materia di ristrutturazione e riconversione dei vigneti definite dalla nuova OCM del settore vitivinicolo.

Motivi qualitativi.

La realizzazione del sovrainnesto, a differenza del reimpianto, permette di preservare l’apparato radicale esistente, con il risultato di assicurarsi un vigneto che produce fin dall’anno successivo al reinnesto uve di elevata qualità.

Rapidità d’esecuzione.

Il sovrainnesto permette di valutare l’adattabilità di un nuovo clone o una nuova varietà al proprio terroir senza dover attendere il tempo di maturazione delle viti necessario in un vigneto appena reimpiantato.